Come ricorda la sentenza n. 8041/2017 della Corte di Cassazione, è legittimo il sequestro conservativo dei beni conferiti in un trust familiare simulato, costituito dall’imputato del reato di bancarotta preferenziale dopo la dichiarazione di insolvenza. A giustificare l’adozione della misura è sufficiente l’incapienza del patrimonio dell’imputato, “spogliatosi”, solo formalmente, di tutti i suoi beni immobili ma, di fatto, rimastone gestore. In caso di utilizzo dello strumento giuridico al fine di sottrarre i beni dei quali il disponente serba la piena ed effettiva disponibilità, il vincolo volitivo di destinazione che, già in via ordinaria, perdura in capo al settlor dopo la costituzione del trust (specie nel caso di quello familiare, costituito con atto unilaterale, non recettizio e gratuito) viene elevato allo statuto di relazione di “appartenenza” che legittima il vincolo conservativo a garanzia del credito.