In caso di proposizione di plurime domande legate da nesso di subordinazione, il giudice adito deve valutare la giurisdizione con riferimento a quella proposta in via principale, non rilevando neppure l’eventuale artificiosità della subordinazione, poiché, qualora manchi un vincolo di pregiudizialità ex art. 276, comma 2, c.p.c., la parte proponente resta libera di scegliere quale istanza formulare in via prioritaria e quale in via subordinata. (Principio affermato in una  fattispecie in cui una delle parti, senza che fra le domande sussistesse un vincolo di pregiudizialità, aveva chiesto in via principale l’accertamento dell’inadempimento del contratto di consulenza per violazione degli obblighi informativi precontrattuali e, in subordine, la dichiarazione di nullità di un contratto swap, assoggettato alla giurisdizione del giudice inglese). Cassazione Sez. Un. Civili, 29 maggio 2023, n. 14939.