Il decreto ingiuntivo emesso nei confronti dei soci di una società di persone acquista autorità di giudicato sostanziale nei confronti di quello, tra loro, che non abbia proposto tempestiva opposizione, il quale non può giovarsi dell’estensione degli effetti dell’accoglimento dell’opposizione proposta da altro coobbligato, dal momento che la facoltà prevista dall’art. 1306, comma 2, c.c., presuppone, oltre a un’espressa dichiarazione in tal senso, che il condebitore sia rimasto estraneo al giudizio, non potendogli, pertanto, giovare ove questi sia vincolato da un giudicato formatosi direttamente nei suoi confronti, in virtù della mancata opposizione contro il decreto ingiuntivo. Cassazione civile, sez. IV, lavoro, 16 dicembre 2022.